Paolo di Tarso in vesione Nazional Socialista |
Il cristianesimo profetizza,fin dai suoi albori,messaggi evangelici di pace e amore tra gli uomini,nonchè di sottomisione spirituale verso un unico Dio;non di meno predica amore fraterno fra gli uomini,implicitamente dunque anche tra individui di sesso opposto.Questa lapalissiana verità non dev'essere pertanto associata alla figura del Cristo;fonti storiche attestano oltre la sua presenza storica anche la sua coerenza spirituale in gesti come di difesa verso le prostitute etc etc,bensi verso un personaggio in particolare della sfera Cristiana,un Dottore della Chiesa,nei cui messaggi sono riscontrabili non poche discrepanze e contraddizioni:Paolo di Tarso.Le contraddizioni alle quali mi sto riferendo sono contenute,e ben note a tutti,nelle famose lettere che il santo scrisse durante il suo peregrinare religioso e che affrontano argomenti,sempre in chiave religiosa,differenti:le lettere ai Corinzi,le lettere ai Romani,le lettere ai Galati etc etc.In esse si trova pero' un filo conduttore che le accomuna,argomento che ha suscitato non pochi dibattiti,ovvero il suo pensiero verso la figura della donna.In una lettera indirizzata ai Galati,per esempio,San paolo,da buon cristiano, dice:'' Non c'è Giudeo né Greco; non c'è schiavo né libero;non c'è maschio e femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù''.Questo frase va di pari passo al messaggio propinato dal Cristo,anche se i due non hanno mai avuto l'onore di incontrarsi.Tuttavia,in altre ''dichiarazioni'',il Santo muta completamente canovaccio, com'è palesemente riscontrabile nella Prima Lettera ai Corinzi (1Cor 11, 3 - 9), dove asserisce: ' 'Voglio tuttavia che sappiate questo: Cristo è il capo di ogni uomo, l'uomo è capo della donna e Dio è capo di Cristo. Ogni uomo che prega o profetizza a capo coperto, disonora il suo capo; al contrario, ogni donna che prega o profetizza a capo scoperto, disonora la sua testa, perché è come se fosse rasa. Se una donna, dunque, non vuol portare il velo, si faccia anche tagliare i capelli! Ma se è vergognoso per una donna essere rasa, si copra col velo.L'uomo, invece, non deve coprirsi la testa, perché è immagine e gloria di Dio; mentre la donna è gloria dell'uomo. Infatti, l'uomo non ebbe origine dalla donna, ma fu la donna ad esser tratta dall'uomo; né fu creato l'uomo per la donna, bensì la donna per l'uomo''.E ancora:nella Lettera ai Romani 16, egli raccomanda la diacona Febe e saluta Giunia,''segnalata tra gli apostoli ed è stata in Cristo prima di me'';nella Prima lettera ai Corinzi(11,5) le donne possono profetizzare ma in (14,34-35) ''le donne nelle assemblee tacciano perché non è loro permesso parlare; stiano invece sottomesse, come dice anche la Legge. Se vogliono imparare qualche cosa, interroghino a casa i loro mariti, perché è sconveniente per una donna parlare in assemble''.
Non da meno contraddittori,per non dire''maschilisti'',sono i messaggi riportati in altre epistole;mi permetto pertanto di allestire un simpatico dodecalogo che ci può sicuramente chiarire le idee:
1) a nessuna donna di insegnare, né di dettare legge all'uomo; piuttosto se ne stia in atteggiamento tranquillo. Perché prima è stato formato Adamo e poi Eva; e non fu Adamo ad essere ingannato, ma fu la donna che, ingannata, si rese colpevole di trasgressione. Essa potrà essere salvata partorendo figli, a condizione di perseverare nella fede, nella carità e nella santificazione, con modestia.(1-Timoteo 2, 12).
2) Voi, mogli, state sottomesse ai mariti, come si conviene nel Signore.(Colossesi 3, 18).
3) ][ai propri mariti, perché la parola di Dio non debba diventare oggetto di biasimo.(sottomesseTito 2,5).
4) Come in tutte le comunità dei fedeli, le donne nelle assemblee non è loro permesso parlare; stiano invece sottomesse, come dice anche la Legge(1-Corinzi 14, 34).
5) E infatti non l'uomo deriva dalla donna, ma la donna dall'uomo; né l'uomo fu creato per la donna, ma la donna per l'uomo(1-Corinzi 11,8 NT).
6) Se vogliono imparare qualche cosa, interroghino a casa i loro mariti, perché (14,35). parlare in assemblea. Forse la parola di Dio è partita da voi? O è giunta soltanto a voi?
7) Le mogli sianocome al Signore; il marito infatti è capo della moglie, come anche Cristo è capo della Chiesa, lui che è il salvatore del suo corpo. E come la Chiesa sta sottomessa a Cristo, così anche le mogli siano soggette ai loro mariti in tutto siate sottomesse ai mariti (Efesini 5, 22).
8) L'uomo non deve coprirsi il capo, poiché egli è immagine e gloria di Dio; la donna invece è gloria dell'uomo. E infatti non l'uomo deriva dalla donna, ma la donna dall'uomo; né l'uomo fu creato per la donna, ma la donna per l'uomo. Per questo la donna deve portare sul capo un segno della sua dipendenza.(1-Corinzi 11, 7).
9) Esorta gli schiavi a esser sottomessi in tutto ai loro padroni; li accontentino e non li contraddicano, non rubino, ma dimostrino fedeltà assoluta, per fare onore in tutto alla dottrina di Dio, nostro salvatore.(Tito 2, 9).
10) Ciascuno rimanga nella condizione in cui era quando fu chiamato. Sei stato chiamato da schiavo? Non ti preoccupare; ma anche se puoi diventare libero, profitta piuttosto della tua condizione! Perché lo schiavo che è stato chiamato nel Signore, è un liberto affrancato del Signore!(1-Corinzi 7, 20).
11) Quelli che si trovano sotto il giogo della schiavitù, trattino con ogni rispetto i loro padroni, perché non vengano bestemmiati il nome di Dio e la dottrina. Quelli poi che hanno padroni credenti, non manchino loro di riguardo perché sono fratelli, ma li servano ancora meglio, proprio perché sono credenti e amati coloro che ricevono i loro servizi. Questo devi insegnare e raccomandare.(1-Timoteo 6, 1).
12) Però, che cosa dice la Scrittura? Manda via la schiava e suo figlio, perché il figlio della schiava non avrà eredità col figlio della donna libera.(Galati 4, 30).
Volutamente,come ben notate,sono state riportate in grassetto le parole più corrosive e che giocano un ruolo primario all'interno di questi messaggi.Oggi queste frasi vengono,anche se non abbastanza e ovunque,etichettate come disciminatorie e razziste,ma a quei tempi?A quei tempi no; un pò per ignoranza, un pò per timore, quelle un tempo erano le stesse parole che un Dio mise in bocca a suo figlio e che inviò sulla Terra per diffonderle.
Allora ci dovremmo concentrare meglio sulla profondità intrinseca nei messaggii evangelici oppure sulla bieca cecità che ci attanaglia, prostrando il capo alle eterne eminenze?
A voi l'ardua sentenza!