Tutto fa sperare in una buona ripartenza. Allora favelliamo un po’ di astronomia.
Ultimamente mi sto riavvicinando all'astronomia –Occhio(cit) cosa ben diversa dall’astrologia (sic!)- dopo un amore folle sbocciato nell’adolescenza, negli ultimi mesi sono tornato ad occuparmi di astronomia, non posso negare l’attrazione verso l’universo e i misteri, sapere come nasce e muore una stella mi affascina. Delle volte passo anche ore a guardare il cielo stellato, e una delle prime cose che faccio quando esco di casa alla sera è cercare la luna e quanto è piena devo fermarmi dei minuti ad ammirarla.
Dagli Egizi ai Maya, dai Greci a Galileo, da Einstein a Margherita Hack, insomma l’osservare il cielo è sempre stata una delle occupazioni più belle ed affascinanti dell’uomo. Sono troppe le cose che vorrei dirvi e di cui vorrei parlare per farle entrare in un singolo post, quindi mi sono inventato un escamotage: un intervista esclusiva al Professor Ernest Startries (in foto), professore ordinario della cattedra di Astrofisica alla Harvard University, nonché il più grande esperto di astronomia mondiale. Il Blog ha l’enorme piacere di intervistarlo (estica!). Mio il gravoso compito di condurre l'intervista, quindi partiamo:
- Buona sera Professore, forse da lei sarà mattina, qui invece è già notte anche se il cielo non è molto stellato.
- Salve giovanotto, eh si, qui è una tiepida mattinata di fine estate ed oviamente neanche qui si vedono le stelle, almeno non ad occhio nudo, ma con i mezzi di cui disponiamo oggi possiamo lavorare, ahimè (ride), anche di giorno, cosa che non potevano fare i nostri antenati, loro dovevano aspettare la notte per ammirare il firmamento.
-Ecco Professore a proposito degli antichi, l’astronomia è una scienza antichissima, crede che sia merito anche dei nostri avi se oggi siamo in grado di dare così tante risposte a fenomeni a loro sconosciuti o del tutto ignorati?
- Sicuramente. Sicuramente è merito degli egiziani e dei greci. Vede le stelle sono sempre state oggetto d’osservazione e talvolta di studio. La stella polare, veniva osservata dai naviganti per orientarsi in mare aperto, loro però non sapevano che ogni 21.000 anni la rotazione della terra sul proprio asse fà si che bisogna trovarsi una nuova stella polare (ridacchia). Sappiamo che gli egiziani erano in grado di compiere dei calcoli strabilianti, con precisioni considerevoli per l’epoca, se pensiamo che non conoscevano neanche i numeri (per come li intendiamo noi). Poi sono venuti i Greci, i pianeti del nostro sistema solare hanno i nomi degli Dei romani, ma sappiamo che sono stati i greci a dargli i nomi dei loro dei, i romani ne hanno solo “rubato” il lavoro. Poi ci sono i maya, (sospira) loro erano grandi osservatori ed astronomi precisissimi (per l'epoca ovvio.) Qualcuno ha preso così seriamente i loro calcoli astronomici da costruirci su catastrofici eventi apocalittici… ma questa è un’altra storia.
Sorvoliamo le supposizioni (gli spiego cosa penso del 2012) e parliamo di scienza. Quanto sappiamo oggi dell’universo e quanto ancora ci rimane da scoprire?
Sappiamo tantissimo, conosciamo cose che come detto prima da lei i nostri avi non riuscivano a comprendere e talvolta neanche ad immaginare. Sappiamo come si è formato l’universo, con il Big Bang. Possiamo affermare che il nostro universo è in espansione, che sta accelerando, questo probabilmente ne causerà la fine. Sto parlando del Big Rip, (ovvero il grande strappo ndr). La velocità di espansione aumenterà finché la materia stessa verrà disintegrata. Sappiamo tutte queste cose ma non sappiamo il perché, non sappiamo perché l’universo acceleri.
Sappiamo che c’è una sorta di energia oscura, che esiste da sempre ma non siamo ancora in grado di comprenderla e che è la causa dell’espansione dell’universo. Insieme a questa energia oscura c’è la materia oscura e come si comprende dal nome, non sappiamo cosa è. Sappiamo quando si è formato il sole e sappiamo quanto andrà in pensione diventando una nana bianca. La nana bianca è una stella alla fine del suo ciclo vitale, il sole diventerà grande quanto al nostra terra, ma con una massa milioni di volte superiore. Ci rimane in ogni caso da scoprire ancora molto, questa è la cosa più affascinante!
Cosa c’era prima del Big-Bang e cosa ci sarà dopo il Big-Rip?
Vede questa è una domanda che molti di noi si pongono, ma io credo non potrà mai avere risposta. Prima del Big bang non esisteva la materia, l’energia la massa… non esisteva il tempo. Lo stesso nome Big Bang (Grande Botto ndr) è sbagliato, non c'è stato nessun botto, nessun rumore, in quanto non esisteva spazio per la propagazione delle onde del suono. Non c’erano leggi fisiche, quindi non possiamo comprendere con l’attuale conoscenza cosa c’era prima. Siamo in grado di dire cosa è avvenuto un miliardesimo di secondo dopo il big-bang, ma non riusciamo ad andare oltre. Dopo il Big-Rip ci sarà pressoché la stessa cosa, non esisterà più niente, tutta la materia verrà distrutta da questo enorme strappo, neanche la luce sopravvivrà. Io me lo immagino come una distesa pressoché illimitata, buia più del nero e fredda molto al di sotto dello zero assoluto (sorride).
La prima parte dell’intervista si conclude qui, vi aspetto nei prossimi giorni per una seconda e chi lo sa, forse una terza parte, un saluto a tutti!
Nota Importante: Questa intervista è stata svolta prima delle recenti scoperte sulla velocità dei neutrini, fatto sta che molte cose dette dal (fantomatico) professor Startries rimangono invariate.
La prima parte dell’intervista si conclude qui, vi aspetto nei prossimi giorni per una seconda e chi lo sa, forse una terza parte, un saluto a tutti!
Nota Importante: Questa intervista è stata svolta prima delle recenti scoperte sulla velocità dei neutrini, fatto sta che molte cose dette dal (fantomatico) professor Startries rimangono invariate.