mercoledì 21 settembre 2011

Ops, mi sa che sono cresciuto!

Ben ritrovati lettori, era ora di ricominciare a Favellare!
Mi prendo la briga di rompere il ghiaccio post vacanze, condividendo una curiosità a cui pensavo. 

Vi siete mai chiesti quando siamo cresciuti?? E non dico fisicamente, perchè fisicamente è evidente; ma mentalmente.
Dico, sareste capaci di raccontare il momento preciso in cui vi siete resi conto di aver compiuto il grande passo?
Insomma, avete presente quando smettete di essere trasparenti agli occhi degli adulti, salvo tirare l'attenzione su di voi per aver combinato un guaio; quando il vostro parere non passa inosservato e viene addirittura reso oggetto di commento.
Ecco quel periodo lì, quel fatidico momento agognato finchè non si raggiunge e maledetto quando arriva.


Io, personalmente, non ho presente il momento preciso, nè sarei in grado di attribuire tale onere ad un evento particolare; però mi rendo conto di essere cambiato, in meglio credo, perchè provo interesse verso cose che nel periodo del "crescerò" ripudiavo, evitavo forse perchè non capivo o semplicemente perchè non erano temporalmente adatte a me.
Politica, ripensare con nostalgia al liceo, rimpiangere momenti sprecati, apprezzare e rivalutare a distanza di tempo frasi e consigli ricevuti, voler rivivere l'adolescenza con la neo acquisita maturità. Chiaro no?
Metaforicamente, direi di essere entrato nel periodo del "sto crescendo" in un ipotetico percorso che identifico in questo climax "crescerò, sto crescendo, sono cresciuto".

Nonostante la relatività temporale di tale periodo, di tale conquista, c'è in effetti un momento propiziatorio, preventivo, una sorta di preludio alla crescita, che tutti OBBLIGATORIAMENTE viviamo, chi prima chi più tardi appunto, ed è ottenere la fiducia dei genitori!!

Uscire di casa da soli, possedere il proprio mazzo di chiavi di casa, ottenere il permesso di uscire con il proprio mezzo di locomozione che si distingue in bicicletta, scooter, auto nelle varie età.
Quando ognuno di questi eroici passi è compiuto il gioco è fatto; intravediamo in lontananza la soglia da valicare! Ci sentiamo già adulti responsabili

3 commenti:

  1. Ciao e ben ritrovati favellanti!
    Gran bel post!Molto interessante e , onestamente, complicato da argomentare su due piedi… Come del resto lo sono sempre le riflessioni o le curiosità che spesso ci sembrano scontate, o quelle alle quali più semplicemente non viene data la rilevanza che meriterebbero, in una quotidianità che dondola tra cose superficiali ed altre assolutamente doverose.
    Concordo nel fatto che il fatidico momento è contraddistinto da una irrequieta attesa che muta sovente in un malinconico rimpianto nell’attimo in cui ci si guarda allo specchio e il nostro stesso riflesso ci dice che il tempo di “giocare” e finito. Concordo altresì che non è possibile individuare temporalmente il momento X ; penso però che si tratti di una X variabile , perché come non si smette mai di imparare, ebbene, penso che allo stesso modo non si smetta mai di crescere!
    Siamo in continuo mutamento: ogni interesse nuovo, ci darà nuovi stimoli, che sfoceranno in altrettante nuove esperienze,le quali, belle o brutte che siano, ci cambieranno dal più profondo dei nostri pensieri, fino alla più superficiale delle azioni. È così si evolve, si cambia, si matura, si vive… Ogni step , seppure inconsapevole, della nostra esistenza , contribuisce al nostro sviluppo psico-emotivo , senza tralasciare ciò che avviene da un punto di vista meramente fisiologico ai nostri neuroni : sappiamo che è scientificamente provata l’influenza dei fattori esterni , ripercuotendosi e modificando la struttura fisiologica del motore, anzi della “centralina” del nostro corpo (perdonate la metafora automobilistica).
    Per cui seguendo un po’ il percorso di Super Mario :
    a 1 anno cresci nel muovere i primi passi;
    a 10 anni cresci quando vai a scuola da solo;
    a 18 cresci perché , <> anche se probabilmente sai fare la spesa;
    a 30 cresci perché hai trovato il lavoro dei tuoi sogni, o la donna dei tuoi sogni…
    a 40 cresci perché sei diventato papà (dopo aver liberato finalmente la tua principessa dalla torre!) e tuo figlio ti insegna tante cose, ti regala emozioni e responsabilità…
    E così cresci , una batosta dopo l’altra, sensazione dopo sensazione, affronti la vita giorno per giorno…cresci nell’attesa di sapere cosa ha in serbo per te il futuro, il più vicino o lontano che sia…
    Forse crescere non è solo diventare adulti, ma affrontare la vita con la maturità dei propri anni, semplicemente imparando e vivendo.

    Nameless

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  2. * manca il virgolettato ai 18 anni:
    "caxxo, sono maggiorenne! Ho la patente, faccio quello che voglio" , anche se non sai fare la spesa.

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  3. Mi fa piacere che questa mia riflessione estemporanea, una sorta di "fulmine a ciel sereno", abbia pizzicato il tuo interesse, caro Anonimo. Rinnovo anche te il bentornato dopo le vacanze estive!!

    Matematicamente si potrebbe intendere la vita come una funzione esponenziale, si cresce sempre, di continuo e in maniera sempre più determinante (dal camminare al parlare, dallo scrivere al leggere ecc ecc).
    Certamente tutti vorrebbero che la X da variabile si fermi costantemente ai 18 anni, ma crescere e rimpiangere in fin dei conti non è così male, e poi ad una certa età è necessario saper fare la spesa :)
    Grazie per la visita

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