martedì 17 maggio 2011

THE DAY AFTER

Tiriamo le somme:
un ciclo elettorale straripante per il centrosinistra, deludente (estremamente) per il centrodestra, non pervenuto il terzo polo. Una escalation, un climax discendente di tutto rispetto, che ha sorprendentemente scavalcato ogni più rosea aspettativa a sinistra, ma anche a destra.
Si parla di vento nuovo stamattina su tutte le testate nazionali e con risultati strabilianti come quello di Milano e di Cagliari (fortini del PDL) è un azzardo abbastanza sensato!

E Berlusconi?? Poveraccio, solo 8600 circa le X apportate accanto al suo nome.

Nulla avviene per caso, senza logica o senso;

c'è infatti, a mio parere, un filo conduttore che unisce e spiega il trionfo della Sinistra ed il disastro del PDL , e va ricercato tra gli elettori.
Analizzando i numeri, infatti, tutto conduce a questo punto fermo, che finalmente gli Italiani (o comunque buona parte di essi) hanno riaperto gli occhi e la mente (effetto redbull chiamiamolo);
infatti il calo delle preferenze di Berlusconi, ed in generale del PDL, coincide e si spiega, con l'accumulo di tante preferenze da parte del PD, una sorta di osmosi elettorale o rinata fiducia per il centrosinistra, chiamatela come volete (a Milano, pensate, PD e PDL sono separati da meno di 1000 voti, a Cagliari addirittura è sopra il PD di circa milla voti).

Da non sottovalutare sono anche altri due dati, più celati del precedente ma altrettanto determinanti, e sono l'inimmaginabile potenza delle liste civiche pro centrosinistra (ma in misura minore anche pro centrodestra) che almeno a Milano hanno quasi fatto la differenza e l'aumento vertiginoso della capienza dei bacini di voti che neonate forze come SEL e Movimento 5 Stelle hanno raggiunto in poco tempo, passando dalle bassissime percentuali delle ultime elezioni, a punteggi di tutto rispetto nel 2011 che potrebbero risultare determinanti al secondo turno (probabilmente qualche critica andrebbe mossa sulla gestione di tali bacini d'utenza, ma è un discorso che potrà aprirsi solo dopo il risultato dei vari ballottaggi). Insomma a sinistra si è raggiunta la mix perfetta (forse casuale o forse no) per una vittoria netta e schiacciante, di assestamento oserei dire, positivamente e fiduciosamente proiettata alle prossime elezioni politiche.

2 commenti:

  1. Condivido il tuo pensiero solo un errore vorrei non fosse fatto, considerare il Berlusconismo finito, ho sentito ieri girando su internet e in TV che era il tramonto del berlusconismo, praticamente la fine preannunciata avviene (secondo i sinistroidi) ad ogni elezione in cui la destra perde, in realtà Berlusconi continua a cantare "Eh già, io sono ancora quà!"

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  2. Assolutamente lungi da me ritenere già chiuso il capitolo infinito Berlusconi. Abbiamo criticato gli Americani che con la morte di Bin Laden credono finito il terrorismo, non possiamo cadere nello stesso errore di ritenere finito Berlusconi.
    Di certo ha subito un duro colpo che lo ha indebolito ulteriormente e le poche preferenze la dicono lunga, però fino a che nuove elezioni non ci assicurino la sua definitiva sconfitta, non dovremmo ancora definirlo finito.

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